Zafferano del Lago Maggiore: ad Angera l’oro rosso ha trovato casa

Chi l’ha detto che lo zafferano cresce solo in Sardegna, Abruzzo e Calabria? Sebbene siano queste le regioni tradizionalmente più rinomate per la coltivazione e la produzione del prelibato oro rosso, sono molte le realtà agricole italiane sparse in tutto il Paese che hanno iniziato a produrre zafferano. È il caso dell’azienda Le Sinergie, gestita da Giovanni e Carmela, ad Angera, località dominata dall’omonima rocca e una delle mete più rappresentative e ambite del Lago Maggiore.

Ma non è un caso che lo zafferano sia coltivato proprio qui. La zona di Angera, infatti, vanta da sempre un’antica tradizione contadina e la coltivazione di numerosi prodotti agricoli, tanto che i due gestori hanno deciso di recuperare e riavviare la coltura di varietà di piante in disuso, che venivano coltivate in passato, quando i Borromeo dominavano l’intera area. In breve, Giovanni e Carmela hanno deciso di riattivare e riportare in auge le tracce del glorioso passato agricolo dell’area.

Anche lo zafferano appartiene a questo insieme di piante che parlano di una storia agricola e gastronomica ricca e fastosa. In particolare, l’oro rosso era coltivato ad Angera e dintorni grazie agli studi e all’attività del dottor Ajcardo Castiglioni, che - all’inizio del XIX secolo - scrisse un tomo dedicato a questa pianta, dal titolo: ”Della coltivazione dello zafferano in Lombardia”. Dopo la morte del medico, però, lo zafferano subì un rapido di declino, fino ad essere sostanzialmente dimenticato sia dagli studiosi che se ne occupavano, sia dai contadini stessi, che abbandonarono le colture.

Oggi, grazie alla particolare sensibilità di alcuni contadini, sta rinascendo lo zafferano di Angera, spezia ricca di aromi e proprietà benefiche per l’organismo, molto apprezzata in Italia e all’estero non solo nel campo gastronomico, ma anche in quello erboristico e farmaceutico.

E in una zona così vicina alla città meneghina, dove il piatto principe tradizionale è proprio il celebre risotto allo zafferano, la ripresa della coltivazione di questa preziosa spezia non poteva che essere la conseguenza diretta di abitudini e tradizioni ormai consolidate.

Ma c’è di più, perché - in questa zona che domina incontrastata il Lago Maggiore, oltre alle bellezze regalate dal paesaggio naturale e dalla storia dell’arte - c’è anche una nuova forma di turismo che attira ogni anno nuove generazioni di turisti sempre più appassionati della gastronomia locale, specie se a chilometro zero, e della cultura contadina tradizionale, che sta potenziando le attività degli agriturismi e delle aziende agricole dell’area.

Lo Zafferano del Lago Maggiore: ad Angera l’oro rosso ha trovato la sua casa

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