Uccelli acquatici sul Lago Maggiore: uno spettacolo per grandi e bambini

Chi non si perde con il pensiero guardando in aria, o sul filo dell’acqua, per poter ammirare il fascino dello sbattere delle ali di un uccello? Chi di voi – almeno una volta – non è rimasto incantato di fronte al passaggio radente sulle acque di un volatile in cerca di cibo? A volte si rimane incantati a guardare gli uccelli anche quando sono semplicemente posati con eleganza sulla riva. Il Lago Maggiore è anche questo: uno scenario naturale e coinvolgente, sia per grandi che per i più piccoli, dove è possibile ammirare da vicino tante varietà di volatili locali e variopinti.
Un uccello di casa sul Lago Maggiore - anche grazie alla famiglia Borromeo che lo ospita nei suoi parchi - è Il cigno reale, sempre elegantissimo e maestoso nella sua grazia ed eleganza, raffinatamente e candidamente di colore bianco nel piumaggio del busto, delle ali e del lungo collo. E con il classico becco arancione. In realtà, va sottolineato che i giovani esemplari di cigno reale non sono bianchi come gli adulti, ma più scuri, di un colore tendente al grigio/bianco. Questo elegante volatile non teme l’uomo e anzi gli si avvicina in cerca di cibo. Ricordiamo, a tal proposito, che dare cibo agli animali è sconsigliato, anche perché – nel caso specifico - la loro naturale alimentazione prevede il nutrirsi delle piante acquatiche presenti sul fondo del lago, proprio come accade anche per le altre specie comuni come papere, anatre e svassi.

Una presenza importante, notata normalmente dalle parti del castello di Cassero, è quella del Gabbiano reale mediterraneo, presente tutto l’anno, ma che - con discrezione - sceglie di nidificare in posti solitari e abbandonati, come i moli galleggianti o tra gli edifici dell’isola di Brissago. Con la caratteristica delle sue zampe gialle, come del resto il becco, con un’apertura alare che può raggiungere i 150 centimetri, per 1,25 kg di peso, si confonde spesso con il gabbiano normale, che ormai affolla le nostre città alla ricerca di cibo o i campi appena arati; il gabbiano tradizionale, però, a differenza di quello reale mediterraneo, ha perso tutte le caratteristiche di uccello acquatico.

Girando sulle rive del lago Maggiore incontreremo spesso anche il Germano reale, che però chiameremo comunemente papera o anatra e che troveremo spesso in primavera con un seguito di simpatici anatroccoli, caratterizzati da un piumino bicolore giallo e marrone. Capire se abbiamo davanti una papera o un papero non è facile, in quanto - per questo uccello - maschi e femmine sono molto simili nella forma, e differiscono solamente nel colore del piumaggio. Il maschio lo riconosceremo dalla testa verde/blu molto bella ed appariscente, mentre la femmina si riconosce dai colori mimetizzanti, che vanno dal marroncino chiaro, al beige al marrone scuro.

Non è raro, invece incontrare sulle rive del lago l’Airone cenerino di colore grigio e bianco e con il becco giallo, imponente per la sua altezza fino ad 1 metro e con una apertura alare fino a 1,70 metri. Per la sua natura, si ciba di pesci o anfibi come - ad esempio - rane, rospi, salamandre e tritoni, quindi normalmente tende ad aspettare le prede ben nascosto tra i canneti a riva.

Ma la normalità per il nostro lago è la presenza di specie ittiofaghe come lo Smergo maggiore che in passato era presente solo nel periodo invernale, mentre oramai ci fa compagnia tutto l’anno, lo Svasso maggiore e il Cormorano, o la Folaga che ha come caratteristica la costruzione del proprio nido sulle barche nei porticcioli o direttamente sui moli, creando spesso problemi ai pescatori.

La sponda Lombarda del lago Maggiore e in particolare il Comune di Maccagno, con Pino e Veddasca in accordo e collaborazione con il Club Alpino Italiano di Luino, recentemente hanno realizzato un percorso didattico proprio intitolato “gli uccelli acquatici”, il quale si snoda dal porto della Gabella a quello della Madonnina. Una serie di otto cartelli illustrano in maniera precisa e metodica le diverse tipologie di uccelli acquatici che - con maggiore facilità - si possono incontrare sulle rive del lago. Una cosa che infine vorremmo sottolineare è l’importanza di evitare di dar da mangiare a questi animali di natura acquatica, sia per non renderli dipendenti dall’uomo, sia per non disabituarli a cercare il cibo che la natura offre in maniera abbondante, ma anche per non interrompere la catena dell’alimentazione naturale ed evitare che possano assumere un peso eccessivo o riscontrare problemi di crescita del piumaggio.

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