Torna, per la decima edizione consecutiva, il festival del cinema sul lago d’Orta, nella zona compresa tra Verbania e Novara. Ma non si tratta di un normale festival cinematografico in stile Venezia o Cannes; qui c’è più sostanza, vera vita quotidiana vissuta nelle campagne e nel mondo contadino che prende il nome di Festival del cinema rurale Corto e Fieno. Il programma è ricco: 14 prime visioni italiane, 21 prime visioni specificatamente piemontesi e una prima visione europea.
Dal 4 al 6 ottobre 2019 ci si incontra ad Ameno, Miasino e Omegna, nel magnifico Cinema Teatro Sociale (sempre gestito dai volontari della Società Operaia di Mutuo Soccorso) ma anche in altri ambienti storici e artistici, come la cinquecentesca Villa Nigra a Miasino, le sale del Museo Tornielli di Ameno e la realistica location rurale e contadina del Caseificio Baragiooj di Ameno che ospiterà gli spettatori tra le balle di fieno e gli animali nella stalla. Una realtà che farà vivere agli spettatori il vero gusto della vita contadina, tutti luoghi che caratterizzano i laghi piemontesi, offrendo mirabili scorci e ricchi percorsi naturalistici e storico-artistici.
Torna il festival del cinema rurale “Corto e fieno” sulle colline che separano il Lago Maggiore dal Lago d’Orta.
Per questa edizione 2019 gli organizzatori e curatori, Paola Fornara e Davide Vanotti, hanno pensato di coinvolgere il pubblico e presentare loro due sezioni: Frutteto, con 26 cortometraggi selezionati che arrivano da tutto il mondo, e Germogli per le produzioni dei più giovani (e non solo) con 14 animazioni in competizione. Ricordiamo che tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero (fino a esaurimento posti disponibili) e i film in lingua originale sono sottotitolati in italiano. Troveremo nella sezione Frutteto titoli di film innovativi e affascinanti, come ad esempio la produzione spagnola 592 Metroz Goiti ( Above 592 metres ) di Maddi Barber , oppure Aglaè la pipelette del Belga Pascale Hecquet oppure, Amelina dell’Argentino Rubén Guzmàn, il Turco Tuna Kaptan con Are you listening Mother?, l’Iraniano Mirabbas Khosravinezhad con Azadeh , ma anche una conversazione del direttore artistico Bruno Fornara, che è tra l’altro anche selezionatore della Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Sempreverde dedicata ai classici del cinema rurale con Ermanno Olmi sul tema del lavoro.
Tra gli Italiani in concorso Carlo prevosti con l’ultimo alpigiano, o Damiano Giacomelli con La vecchia strada, Maria Conte con Terre di mezzo, o lo Svizzero Marcel Barelli con Uno strano processo.
Nella sezione Off ammireremo cortometraggi di Walter Zerla con Il cambio della guardia, Andrea Grasselli con Solenne triduo dei morti e Grafici da Vinci con Sul giardino.
I componenti della giuria di quest’anno saranno Carla Molinari, Paolo Perachini, Roberto Birocco, Giovanni Nahmias e Carlotta Magisteri.
Obiettivo del Festival è indagare, attraverso i modi e le forme del cinema, sulla vita rurale nel mondo di oggi, raccogliere testimonianze dirette di chi vive la terra e far capire agli spettatori l’importanza delle tradizioni contadine da sviluppare in chiave innovativa, attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni. Il festival rurale Corto e Fieno vuole far guardare al futuro senza dimenticare le origini, ma senza scivolare nella nostalgia del tempo che fu o demonizzare la vita moderna. Si vuole far riflettere sulla dialettica contadina e il necessario progresso, esplorandone le implicazioni virtuose e viziose, evidenziandone i conflitti e soppesando le possibili soluzioni.