Bandiera arancione del Touring Club Italiano, uno dei Borghi più belli d’Italia, scrigno di età medievale tra i migliori mantenuti nel nostro Paese e patrimonio dell’Umanità Unesco per il Sacro Monte, a 294 m s.l.m.: sono gli appellativi conquistati nel tempo dall’affascinante borgo di Orta e riportati nei libri e nelle guide turistiche di tutto il mondo. È un paesino che si affaccia sull’omonimo lago, abitato da circa 1200 abitanti: un idilliaco “balcone” che scende dolcemente dalla collina verso l’Isola di San Giulio (patrono del luogo). Il borgo, tutto pedonalizzato, si snoda tra magici vicoli e suggestive viuzze parallele, poste sopra e sotto la via principale, che corre parallela al lago. L’atmosfera è resa ancora più ricca e coinvolgente grazie ai magnifici portici, i palazzi d’epoca affrescati e alle piccole botteghe artigiane: un gioiello da conoscere e vivere appieno. Proprio come il comune di cui fa parte: Orta San Giulio, facilmente e comodamente raggiungibile da Varese e da Milano.
Nel borgo di Orta vige il fascino naturale tipico di alcune località che si affacciano su uno specchio d’acqua, dove il relax è padrone dei sensi. Girare per le viuzze regala momenti di intimità e il coinvolgimento dei propri sensi e offre la possibilità di apprezzare il fascino del contesto, tra storia, arte e paesaggio naturale.
La mente si perde così per le stradine di questa cittadina caratteristica, meta ideale di passeggiate romantiche, in cerca di intimità e tranquillità, avvolti nella candida atmosfera tipica dei laghi prealpini della provincia di Novara e del Piemonte.
E già il nome Orta indica in modo chiaro la sua provenienza, che consente di capire le origini e i connotati del borgo e della cittadina: Hortus Conclusus (cioè giardino chiuso). Uno dei punti di riferimento è il palazzo storico della Comunità, risalente al 1582, meglio conosciuto come “il Broletto”, vero punto del potere nel passato, che si affaccia sulla piazza principale di Orta, piazza Motta. Questa piazza è il vero cuore vitale e pulsante da cui si raggiunge con facilità anche l’Isola di San Giulio. Il trasferimento da Orta all’isola di fronte è possibile grazie alle comode e utilissime imbarcazioni che partono dal porticciolo locale.
Al di sotto di piazza Motta si parte per risalire rapidamente e ripidamente verso il Sacro Monte di Orta - anch’esso un patrimonio UNESCO - un posto talmente paradisiaco che Nietzsche lo definì “uno dei luoghi più suggestivi del mondo”. E sempre davanti al Broletto parte la strada che porta alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta (1485) snodandosi tra tante altre bellezze artistiche, monumentali e nobiliari come - ad esempio - il Palazzo Gemelli e il Palazzo De Fortis Penotti. Non possiamo, però, che tornare a piazza Motta ed affacciarci sul lago ad ammirare lo specchio d’acqua incantevole, al pari del lago Maggiore che “dorme” accanto.
Il borgo si estende verso il lago attraverso il rione Moccolo, che segue le sponde del bacino lacustre verso sud: una passeggiata che merita di essere percorsa per la particolarità dei vicoli sui quali si affacciano le antiche abitazioni di pescatori ed artigiani, oltre alle ville signorili e ricche di giardini pensili.
Ed ecco l’isola di San Giulio addormentata sull’acqua ma ben “controllata” dall’imponente Monastero delle suore benedettine di clausura Mater Ecclesiae, un convento di studio e ricerca religiosa con, al suo interno, rinomati laboratori d’arte e restauro di antichi tessuti. Sull’isola - oltre al convento – merita sicuramente una visita anche la Basilica di San Giulio, anche perché è la più importante chiesa in stile romanico presente nella provincia di Novara.
Ma ogni lago - si sa - attrae intorno a sé sempre una magia particolare e questo di Orta ha stregato e ispirato - grazie alla sua atmosfera particolare - scrittori e poeti e ha intrigato autori e registi che hanno scelto questi posti come location per i loro film. Su tutti “Il piatto piange” di Paolo Nuzzi (1974), lo sceneggiato Il Balordo (1978), “Una spina nel cuore” (1986) di Alberto Lattuada. E non dobbiamo scordare che nel 2016 il regista Giuseppe Tornatore ha scelto il lago d’Orta per girare alcune scene del film “La Corrispondenza“.
Dalla via centrale del borgo si diramano una serie di vicoli che conducono verso i territori limitrofi, offrendo una serie di itinerari interessanti: dal Sacro Monte alle frazioni limitrofe affacciate sul lago. Alle porte del paesino domina Villa Crespi, dalla sua inconfondibile architettura moresca, rinomato hotel a cinque stelle che ospita al suo interno il ristorante due stelle Michelin dello Chef Antonino Cannavacciuolo.