Ricordate un certo Gustave Flaubert, di origine francese, che di mestiere faceva il romanziere e che - tra le tante opere scritte – raggiunse l’apice del successo con la celebre Madame Bovary? Durante la visita e il suo soggiorno sul Lago Maggiore, il famoso scrittore descrisse l'isola Madre come “il luogo più voluttuoso che abbia mai visto”. Un grande omaggio a questa suggestiva isola del Lago Maggiore, la più grande, che domina le acque del Lago con un fascino particolare e romantico, che – come uno scrigno - accoglie l’imponente Palazzo dei Borromeo, situato sul punto più alto dell’isola, ricca di una fitta e rigogliosa vegetazione.
Una gita sul Lago Maggiore: l’Isola Madre è uno scrigno tra le magiche acque
I Conti Borromeo risultano presenti già nel 1445 ad Arona, ma il radicamento della casata si ebbe nel 1501, quando il Conte Lancellotto Borromeo si innamorò di questi luoghi. Discendente della nobile famiglia di origini del Pisano, si stabilì prima a Milano e poi sulle sponde piemontesi del lago, che divennero la nuova dimora di famiglia. Tanto da acquisire il nome di “Stato Borromeo” . Della famiglia ricordiamo – tra le tante altre cose - l’importanza del Cardinale Carlo Borromeo e il più citato Federico Borromeo, personaggio reso ancora più celebre dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
Lancellotto si fece affidare dalla curia di Novara questi luoghi incantati, caratterizzati da un microclima ideale in tutte le stagioni, in cui poter costruire la sua imponente dimora, ancora oggi frequentata dalla nobile famiglia e luogo simbolo del regale matrimonio avvenuto tra Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo.
Visitando il palazzo, sarete avvolti da arredi di grande pregio, accompagnati e impreziositi da porcellane, arazzi, affreschi e dipinti raffiguranti i personaggi della famiglia, con le pareti decorate a trompe l’oeil. Dal punto di vista architettonico, le grandi finestre vetrate si affacciano sulle acque del lago con una splendida vista sul golfo e sulle altre isole (l’Isola Bella e quella dei Pescatori) rendendo ancora più affascinante ed emozionante lo sguardo. Sempre all’interno del palazzo, da non perdere la visita ai teatrini delle marionette risalenti al 17° secolo. Della costruzione dobbiamo sottolineare il fatto che è stato realizzato con esposizione verso sud, in modo che potesse prendere il sole in tutte le ore del giorno, e dotato di approdo diretto sulle rive: sia a sud che a nord.
Lasciato il palazzo, sarà un’esperienza unica visitare il parco Botanico, che lo stesso Flaubert definì un “paradiso terrestre”, con il profumo e i colori sgargianti ed avvolgenti delle azalee, glicini e dei rododendri, delle piante di erbe esotiche e rare, banani, aceri, camelie, palme provenienti da ogni dove, che – in questo angolo di paradiso - crescono rigogliose grazie al microclima che il lago regala. E ricordiamo poi la fauna, che spazia tra pappagalli, pavoni e fagiani.