Se desiderate una vacanza alternativa, non c’è niente di più divertente ed economico di un itinerario in sella alla nostra bici, sulle sponde del Lago Maggiore e nei dintorni. Questa esperienza - che ormai da anni coinvolge un numero sempre crescente di persone - continua ad espandersi anche per merito del suo aspetto ecosostenibile. Andare in bicicletta intorno al Lago Maggiore permette di apprezzare maggiormente le bellezze architettoniche dei borghi circostanti, di respirare i profumi, di apprezzare i colori e di bearsi di paesaggi incantevoli, difficilmente apprezzabili diversamente.
Questo tipo di vacanza ha svariati vantaggi, come quello di tenerci in forma senza dover piangere lacrime di coccodrillo una volta ritornati a casa e saliti; ci permette inoltre di fare nuove conoscenze, soprattutto con gli altri escursionisti che condividono la nostra stessa passione.
Lungo i percorsi dedicati, troviamo numerose opportunità per rifocillarsi e per apprezzare l’enogastronomia locale, nonché svariate situazioni comode e divertenti per passare la notte. Negli ultimi tempi, infatti, molti albergatori hanno ristrutturato antichi casali e vecchie fattorie proprio per poter offrire ristoro e riparo ai viaggiatori in bici, in un ottica di eco-compatibilità. Gli operatori turistici della zona si sono organizzati per offrire ai turisti in bici dei pacchetti vacanze rivolte a grandi e piccini, che prevedono differenti tipi di escursioni, semplici o impegnative a seconda del grado di allenamento. Ma vediamo da vicino qualche itinerario che ci permetterà di godere a pieno la bellezza di queste zone.
Primo Itinerario: Lago Maggiore e Lago di Monate
Il Tour dei due laghi è abbastanza facile, il fondo stradale è asfaltato, la distanza da coprire è di 26 km, il dislivello da affrontare è di circa 180 mt, si parte e si ritorna a Carezzate.
È un percorso studiato per poter ammirare, in un itinerario relativamente breve, sia il Lago Maggiore che il Lago di Monate. La partenza è da Carezzate, un piccolo paese di circa 2000 abitanti, posto nella parte occidentale del lago di Monate e, una volta partiti, ci si avvia in direzione Osmate, piccolissimo paesino con una spiaggia comunale. Giunti qui, si prosegue in direzione Lentate. A questo punto occorre seguire le indicazioni per Taino, dove si consiglia una visita al parco comunale progettato da Giò Pomodoro. Da qui il panorama è eccezionalmente bello in quanto il parco si rivela un interessante punto di osservazione della Rocca D’Angera, del monte San Quirico e del Monte Rosa.
Da Taino si scende verso Angera, con il suo lungo lago dominato dalla Rocca Borromea (che merita una visita) e da dove è possibile ammirare Arona. Costeggiando il lago si giunge a Ranco con il suo splendido lungo lago, che permette di osservare una buona parte del Lago Maggiore, si risale in direzione Uponne, si prosegue verso Capronno e, quindi, si fa ritorno a Carezzate.
Da non perdere quindi:
Il Lago di Monate a Carezzate, il Parco di Taino ed il suo suggestivo panorama, il lungo lago di Angera, la Rocca Borromea, il lungo lago di Ranco.
Secondo Itinerario: Da Stresa a Locarno
Un altro percorso suggestivo da realizzare in bici è quello che parte da Stresa e finisce a Locarno. Il percorso è di 70 km, adatto a tutti, la strada è pianeggiante, panoramica e la maggior parte del percorso costeggia il lago. Il ritorno è previsto in traghetto.
La partenza è da Stresa, meravigliosa cittadina liberty che - con la sua posizione privilegiata, le sue ville immerse nel verde, i parchi e le isole Borromee – è la vera regina del Lago Maggiore. Si procede in direzione Baveno, splendida cittadina lacustre nota fin dai tempi dell’antica Roma per le sue acque oligominerali e per le sue cave di marmo rosa. Bellissime le ville circostanti.
Si procede verso la frazione di Feriolo, antico borgo di pescatori e ci si inoltra poi verso Verbania, dove è d’obbligo una visita a Villa Taranto, con i suoi maestosi giardini di impareggiabile bellezza. Si prosegue verso Nord e si giunge a Ghiffa, dove è possibile ammirare il Santuario della Santissima Trinità, riconosciuto pochi anni fa come “Patrimonio dell’Umanità”. Ancora qualche pedalata e si giunge a Cannero Riviera, nota cittadina di villeggiatura, che gode di una posizione invidiabile per la sua esposizione al sole e per il fatto che, adagiata in una insenatura naturale, è riparata dai venti freddi. Il risultato è un clima temperato sia in inverno che in estate, molto assimilabile al clima mediterraneo che favorisce enormemente la vegetazione lussureggiante e variegata, ricca di palme, limoni, aranci, camelie, rododendri, azalee. A Cannero Riviera si potrà visitare il museo delle tradizioni locali.
A questo punto si farà rotta in direzione di Cannobio, ultimo comune sulla sponda del Lago Maggiore in territorio italiano. Una volta varcato il confine, saremo giunti nel Canton Ticino. Ci lasceremo alle spalle la cittadina di Brissaco e giungeremo ad Ascona. Con un ultimo sforzo si giungerà a Locarno, la nostra meta finale. Qui è possibile rifocillarsi presso i numerosi bar e ristoranti. Nel pomeriggio si farà ritorno a Stresa in traghetto con il collegamento della “Navigazione Isole Lago Maggiore”.
Terzo itinerario: nella Valle del Ticino
Un itinerario di totale commistione con la natura è sicuramente quello percorribile all’interno del Parco Naturale della Valle del Ticino, una pista ciclabile lunga poco più di 60 km, che attraversa boschi e campi, in cui il percorso è punteggiato da vari luoghi di interesse storico e monumentale. Un primo tratto dell’itinerario è quello che va da Villa Picchetta di Cameri a Mulino Vecchio Belinzago. Villa Picchetta è una villa seicentesca di grande interesse storico, circondata da giardini e da cortili. Nel corso dei secoli è appartenuta a varie famiglie nobili, ma oggi è sede dell’Ente Parco Naturale della Valle del Ticino. Merita sicuramente una visita prima di iniziare il nostro itinerario cicloturistico. Nel percorso è possibile una visita a piedi alla Riserva speciale del Parco denominata Bosco Vedro. La riserva si trova su un’isola dove è stata allestita una stazione ornitologica; con un po’ di fortuna è infatti possibile scorgere rare specie di uccelli migratori.
Continuando il nostro itinerario, ci si imbatte nelle antiche cascine Galdina e Zaboina di Cameri; si giunge quindi alla Lanca, un meandro morto del fiume, ricchissimo di vegetazione che funge da rifugio per moltissime specie animali. La zona paludosa appare in tutto il suo splendore offrendo al visitatore la vista di meravigliosi iris, giunchi e canne di palude immerse nell’acqua. Al centro dello specchio d’acqua galleggiano ninfee e le anatre, il germano e le folaghe hanno stabilito qui la loro dimora. All’interno dell’acqua stagnante hanno trovato il loro habitat il pesce persico e l’anguilla. Al visitatore è, quindi, raccomandato il massimo rispetto dell’ambiente e di procedere con fare tranquillo per non disturbare la fauna.
Procedendo incontreremo la tenuta Bornago di Cameri un insieme di cascine, mulini e terreni attualmente della famiglia del Conte Torriani. Si giunge finalmente al Vecchio Mulino, edificio di cui si trovano tracce in un censimento del XVI secolo, attualmente restaurato dall’Ente Parco e in cui sono conservate le ruote e gli ingranaggi a testimonianza della vecchia attività.