Giardini delle isole Borromeo: un tuffo nelle meraviglie della natura

Rilassarsi per ricaricare le batterie fisiologiche vuol dire stare bene con se stessi e con le persone che sono accanto, e quale migliore occasione per farlo se non passeggiare nei giardini del lago Maggiore, tra le isole Borromee (in particolare l’Isola Madre e l’Isola Bella) e tra le piante e gli animali lasciati liberi nel parco Pallavicino a Stresa?

Ecco l’occasione per vivere da vicino queste meraviglie naturalistiche e storiche che la nobile famiglia, acquistò nel 1500. Ciò avvenne dopo la “fuga” dei Borromeo da San Miniato, dovuta a motivi politici, a seguito della quale vennero acquisite – tra le altre proprietà – anche quelle sul Lago Maggiore.

La famiglia creò cosi uno “Stato Borromeo” di oltre mille chilometri quadrati.
Dopo aver costruito sull’isola Bella la principesca struttura, nel 600 Vitaliano VI si preoccupò del verde creando sull’isola un parco ricco di frutteti, uliveti e agrumeti, fino ad arrivare alla magnifica presenza, nel 1800, di una coltivazione di ananas oggi non più presente, ma che il responsabile dei giardini, Gianfranco Giustina, vuole riportare in vita.

Ecco svelato il nome di colui che coordina e gestisce la magnificenza del verde dei Borromeo oggi: un signore che da 40 anni circa cura, con maniacale passione, il trionfo della natura dei parchi delle isole borromeo. Gianfranco Giustina è responsabile e curatore dei giardini delle isole Borromeo e tratta come propri figli questi spazi verdi ricchi di piante arrivate da tutto il mondo: dalle Canarie fino all’estremo oriente, grazie ai rapporti diplomatici della famiglia Borromeo che voleva che le isole fossero una grandezza da mostrare orgogliosamente.
Il giardiniere semina quotidianamente, pota e concima con l’aiuto del suo staff queste meravigliose piante, che hanno ricreato un paradiso grazie anche al microclima che il lago sa offrire alla natura.

È grazie a questa magnificenza che le isole furono inserite, dai nobili e in seguito dalla borghesia, come tappa del Grand Tour e, quindi, visitata con forte stupore da gente come Flaubert, Hemingway, Stendhal. I grandi rappresentanti sociali e culturali della Belle epoque ammiravano la grandezza e la bellezza di questi giardini inseriti nel circuito Royal Horticultural Society, dei veri paradisi in terra piemontese, specie se osserviamo sull’Isola Bella, nel contesto del giardino all’Italiana in stile barocco, la maestosità dell’albero di canforo di quasi duecento anni. Se, invece, tornati sulla terra ferma abbiamo voglia di deliziare i nostri occhi e il nostro olfatto con una passeggiata sensoriale, non ci resta che andare al Parco Pallavicino a Stresa dove ci perderemo tra i secolari castani e i faggi rossi, gli aceri, i larici, i ginko biolca, le sequoie, le magnolie con i loro pregiati fiori e il grandioso cedro del Libano oltre che tra gli esemplari di lyriodendri, tra i più antichi presenti in Italia. Per il nostro olfatto, invece, spazio alle rose, alle peonie, ai narcisi e ai giacinti, tulipani, azalee e migliaia di altri fiori presenti in questo giardino di circa 40.000mq.

Può bastare per invogliarvi ad una passeggiata alle isole Borromee e al lago Maggiore?

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