Cannero’s drink orange: il cocktail agli agrumi del Lago Maggiore

Il sapore è unico, il profumo è avvolgente, i fiori degli alberi inebriano l’aria, la loro bellezza adorna i giardini e gli appezzamenti che si inerpicano, il colore arancio e giallo è sgargiante: parliamo delle piante e degli agrumi di Cannero. Dall’unione del gin con le arance e i limoni cedrati del lago Maggiore arriva un nuovo drink dal sapore agrumato e dal nome esotico “Cannero’s orange”. Ideato dal barman Carmine Lamorte, che dice di aver creato un connubio vellutato e aromatico, il drink è un matrimonio tra gin e arancia, che rispecchia i veri sapori delle terre del lago Maggiore. Agrumi che hanno il sapore del sole e del vento che inebria queste colline a ridosso del versante svizzero, dove nascono e maturano questi frutti tipici anche di altre località, come la Sicilia, la Calabria o la costiera Amalfitana.

Siamo a Cannero Riviera, il comune che si fregia di poter far sventolare la bandiera Blu e Arancione per la purezza delle acque e la salubrità dell’ambiente,una località incantevole di neanche mille abitanti, che si inebriano dei profumi dei fiori di questi agrumi, dove tutto è legato ai castelli e agli agrumeti, che ritroviamo ovunque tra vicoli e terrazzamenti di questo ambiente pittoresco ed incantato. Arance pigmentate dal colore rosso e dal sapore intenso tipico della Sicilia e - in particolare - delle arance che nascono e crescono all’ombra dell’Etna, anche se da queste parti le piante sono poche centinaia e nell’isola invece sono migliaia. Peccato che ci troviamo a circa 1.400 km di distanza, ma è pur vero che il monte Carza influenza con il suo microclima le temperature rendendolo mite e temperato. Ma questo è un altro mistero di Cannero e del lago Maggiore.
I limoni che hanno il nome di “Cenarone”, invece, hanno il sapore tipico del cedro autoctono che cresce spontaneo in Calabria e che esportiamo verso il Libano e Gerusalemme. L’università di Torino ha confermato le sue caratteristiche tipiche Orientali, dove questo frutto è considerato sacro e offerto nei rituali alle divinità. E da noi cresce spontaneo.

A proposito delle nostre meravigliose montagne, e in particolare il Carza, riportiamo quanto un villeggiante, Delfino Insolera, del secolo scorso - con parole ancora oggi attuali e affascinanti - disse: “si trova sull’orlo settentrionale di una vasta porzione della superficie terrestre, che in tempi antichi si è mossa come un solo blocco, e comprende tutto il resto dell’Italia e tutta l’Africa, fino al di là del Capo di Buona Speranza. Invece, il territorio della Svizzera, che dalla cima del Carza vediamo davanti a noi, faceva blocco con tutto il resto dell’Europa e con l’Asia. In mezzo c’era un oceano, profondo come l’Atlantico, ma forse non così largo…”. E sarà questo il motivo del microclima che crea e che favorisce la crescita della vegetazione in generale.

Tornando al drink, nel realizzare questa nuova e profumata bevanda, il barman ha usato solamente arance di Cannero, bucce di agrumi locali cedrati, mentre dalle distillerie piemontesi Francoli arriva il gin per questo drink che farà strada non solo sulle sponde del lago Maggiore. Tutto rigorosamente locale e Piemontese di nascita e con il marchio del lago Maggiore.
Un motivo in più per visitare questi luoghi in primavera, no?

Dagli agrumi del lago Maggiore nasce il “cannero’s drink orange”

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