Puntuale, come tutte le stagioni, ecco arrivato l’autunno e con lui la prima nebbiolina e l’umidità del mattino: le foglie ingialliscono o “arrossiscono”, gli alberi si spogliano e fanno cadere i propri frutti nei boschi e in montagna. Pere, cachi, mele, melagrana, uva, fichi, arance, mandarini e – naturalmente - Sua maestà la castagna con il suo affascinante (e appuntito) guscio. Gustosa, nutriente e sana, la castagna è ancora più buona se raccolta con le proprie mani nei boschi attorno al lago Maggiore. E allora via alle serate tra amici davanti ad un camino a gustare le castagne alla brace, con un bel bicchiere di vino novello o una grappa della zona: basta poco per creare un’atmosfera dopo una giornata passata a cercare funghi e castagne, da gustare con gli amici o da utilizzare in dolci speciali e in piatti prelibati.
Ma attorno al lago Maggiore dove possiamo trovare le castagne più gustose? Innanzi tutto, vale la pena ricordare che in quasi tutti i boschi collinari e montani delle Valli del Verbano e di Varese sono presenti castagni, in proporzioni variabili a seconda della latitudine e dell’esposizione solare. Le castagne sono parte integrante del territorio e la sua importanza nasce già nel XV-XVI secolo, quando la presenza di enormi alberi di castagne nelle valli interne del Verbano e dell’Ossola raggiunse il suo picco massimo. Per i contadini, soprattutto in epoca di guerra e dopo tutti gli eventi bellici, questo albero e questo frutto hanno conservato un ruolo importantissimo per la loro alimentazione. Non a caso, il castagno fu soprannominato “l’albero del pane”.
Il primo importante sentiero è quello di Stresa, ombreggiato e fresco nella grande maggioranza del percorso, che parte da Stresa per arrivare sino a Belgirate, facile da percorrere con normali scarpe e passa dai borghi storici a vedute panoramiche dall'alto sul Lago Maggiore. Altro itinerario nel Verbano parte da Orasso (comune di Cursolo- Orasso) a 690 mt di altezza, su una mulattiera che porta a Monte Vecchio (1076m), attraversando castagneti formati da un grande numero di antichi castagni, molti anche di dimensioni ragguardevoli. Questi rappresentano la memoria della grande importanza economica che la castagna ebbe in passato per tutta la valle.
Nella provincia di Varese, ad esempio, intorno ai comuni di Brinzio, Castello Cabiaglio, Cocquio Trevisago, Induno Olona, Rancio Valcuvia, Valganna, Cuvio, Luvinate, Pino sulla sponda del Lago Maggiore, Tronzano Lago Maggiore, Veddasca, Orino e la stessa Varese, sono presenti boschi con castagneti e misti di latifoglie già al di sotto dei 600 metri.
Tornando alla cucina, con le castagne del lago Maggiore sarà possibile cucinare deliziosi manicaretti sia salati che dolci, come - ad esempio - il classico Montblanc, che è il dolce per eccellenza, fatto con castagne, panna, cacao e rum, una classica crostata di castagne e cioccolata, una crema di castagne come fosse una conserva, magari aromatizzata con scorza di limone e vaniglia, o semplicemente preparare dei bicchierini con crema di castagne cioccolato e panna, o il classico castagnaccio, dolce tipico e “povero”, ma diffusissimo nelle regioni dove le castagne e la loro farina erano alla base dell’alimentazione delle popolazioni contadine. Da non dimenticare di gustare il castagnaccio con pere e scorze di arancia.
Ma nei piatti “salati” come è possibile utilizzare le castagne in cucina? Si potrebbe iniziare da una Zuppa di farro e castagne, oppure delle tagliatelle di castagne con funghi porcini, ravioli con farina di castagne ricotta e salsiccia, tacchino o faraona ripiena di castagne e salsa alla melagrana, ricche insalate con castagne e asiago, vellutata di zucca patate e castagne.
Insomma, sbizzarritevi pure in cucina con le castagne raccolte nei boschi che si specchiano nel lago Maggiore: ne guadagnerete in salute e gusto.